Divano
12 Ottobre 2013Homo copula mundi
17 Ottobre 2013Una regola fissa è però necessaria, l’unica: far seguire ad ogni brano musicale ascoltato, alcuni minuti nei quali ascoltare il silenzio, per interiorizzare l’esperienza, come la notte permette di elaborare il vissuto della giornata.
Sergio Motolese – Il suono ritrovato
C’è un tema atavico, che ogni essere umano con un pò di senso critico, si è posto almeno una volta nella vita: perchè le cattive notizie hanno questa incredibile presa sulle persone? Alcuni mi dicono per una questione di numeri: fra cento persone che fanno una cosa, ce n’è una che si ammazza e quella è che fa notizia. Eppure, parlando di numeri, non mi risulta che le porte della felicità abbiano un accesso così largo.Capisco poi anche chi mi parla della compassione, della condivisione del dolore; capisco il “nutrire i propri demoni”, ma spesso la questione è evidentemente un’altra. C’è spesso un piano ben preciso, rispetto a questa automatica ricerca di edonismo dell’orrore. Le notizie ne sono piene.
Il piano. La parentesi riflessiva introduttiva, mi porta a questo: gli automatismi della mente rispetto alla musica.
Lì dove nasce l’automatismo, lì dove l’esperienza non viene vissuta in pieno infatti, è nascosto o un pericolo o una risorsa, a seconda dei casi, su cui almeno riflettere un momento. Su questa riflessione nasce il centro di questo post.
Nell’ultima puntata abbiamo mandato in onda un’interessante intervista a Sergio Motolese (che puoi ascoltare integralmente qui), su alcuni temi trattati nel suo prezioso libro: Il suono ritrovato – Gli intervalli musicali una via pratica di autoconoscenza. Nell’ultimo intervento riguardante la musica del futuro, Sergio ha sottolineato l’importanza della pratica del sentire, che consiste in pratica, nell’accorgersi degli stati d’animo che ci inducono le musiche che ascoltiamo. Possiamo provare ad esempio ad accorgerci delle musiche utilizzate dai telegiornali.
Le musiche scelte dai telegiornali
Beh, forse non ci avrete mai fatto caso con attenzione, ma i sottofondi sonori dei telegiornali tendono a indurre già un preciso stato d’animo nell’ascoltatore (ansia, paura,..) che va a rafforzare la lettura delle notizie, e questo in maniera meccanica, proprio perchè le ascoltiamo talmente tante volte nell’arco delle giornate, da entrare proprio in quegli automatismi che nascondono alla perfezione l’intenzione che c’è dietro. Non ci sarà forse niente di strano in questo, vero, a meno che…; a meno che questa non sia la prima volta che ci rifletti e te ne accorgi. In quel caso, è l’automatismo a comandare.
Per fare una semplice prova di ascolto, ecco di seguito, alcuni sottofondi senza parole. Prova a sentire ora quali “corde” vanno a stimolare.
INTERVISTA COMPLETA A SERGIO MOTOLESE SULL’ESSENZA DELLA MUSICA
IL LUPO E IL CONTADINO
OGNI MARTEDI ALLE ORE 21.30 SU RADIO HIRUNDO
MUSICA, ARTE, FAVOLE, SPIRITO, FILOSOFIE, PAROLE E INTERVISTE A PERSONAGGI DELLA CULTURA ALTERNATIVA.
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