Femmina, femminile e visibilità
4 Maggio 2014Il Disco raccontato: Titanic – Francesco De Gregori
21 Maggio 2014
Certi profumi fanno dentro di te il rumore delle onde mentre guardi il mare, di notte, abbracciato al bordo della nave.
Entrare nella tua oscurità è un pericolo e una bellezza, e il tempo non basta.
E’ un pericolo come farsi cullare dalla notte, come guardare gli occhi implacabili della bambina.
Questa notte non è fatta per farsi cullare, ma per coraggiosi e silenziosi gesti fuori dal confine.
L’incontro quando il vento diventa pesante e la terra diventa leggera.
Mi piacciono gli spazi vuoti, vicino al suono caldo della tua serenata per me.
La vicinanza è un’arte: il primo passo ti sembra doloroso le sere in cui non sei nessuno. La lontananza è una chitarra distorta.
Emozioni a volte prevedibili come l’acqua in un bicchiere.
Dimenticare è sempre un errore: la luce blu di quando eri fermo; il tuo tarlo fuori dalla finestra.
La vita è navigare, ma alcune sere sono scagliate dritte contro quello che non c’è, perchè puoi sentire la mancanza solo di quello che hai già avuto nel futuro.
La memoria non c’entra con il ricordo, riflette solo una tenda piena di fumo.
Essere uomini è come una camminata nel sole, occhio nell’occhio con tutto ciò che è straniero, ma tu usi il passato come una protezione, come il muro della tua prigione. Usi i tuoi sensi di colpa quando sei vicino, usi l’orgoglio quando sei lontano. Ma l’orgoglio, se l’ascolti bene, è solo un suono di tamburi a primavera.
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Un altro disco notturno da ascoltare e riascoltare, in compagnia dei propri chiaroscuri dell’anima.
…per descrivere una cosa come la musica di un disco che ci colpisce, le recensioni “classiche” pensiamo siano troppo fredde. L’ascolto crea a sua volta, è per questo che proviamo in questa rubrica a raccontare i dischi, costruendoci delle storie attorno: organizzando organicamente in una storia :frammenti di frasi di canzoni, stati d’animo stimolati e immaginazioni create spontaneamente dall’ascolto attento di un disco…