Racconto del Disco – Music from the Penguin Cafe – Penguin Cafe Orchestra
10 Gennaio 2014La locanda. Le belle interviste.
20 Gennaio 2014Fanculo all’autosabotaggio!
Fanculo ai burocrati!Il poeta Calonzi in un momento intenso di arte
Nell’ultima puntata del Lupo e Contadino, si è parlato del “Silenzio” (per ascoltare la puntata, divisa in due parti a causa di un problema tecnico: prima parte QUI, e seconda parte QUI).
Abbiamo provato a musicarlo, il Silenzio, e ad argomentarlo, per quanto questo sia completamente paradossale. Eppure, sempre nuotando nel paradosso, tanti aspetti del silenzio sono stati così tanto ispiranti per il pensiero, per la parola, per il suono e per la creatività.
Fra i vari spunti della puntata, in questo post scrivo solo di un certo tipo di silenzio che definirei autosabotante, e che è particolarmente nocivo, secondo me. E’ una situazione e una sensazione che ho “scovato” proprio preparando la puntata a tema…. Stavo provando un pò di ascolti su Spotify, e mi capita alle orecchie un simpatico motivetto anni ’30, intitolato: Silenzioso Slow – Abbassa la tua radio, e cantato da una certa Norma Bruni. La canzone mi piace, mi colpisce; scopro poi, dopo averla condivisa, che è anche abbastanza famosa. Il punto è però quella Norma Bruni che la canta che pare assolutamente sconosciuta, o quasi. La prima stranezza è che l’unico album presente su Spotify è intitolato: Norma Bruni at Her Best: unico titolo tedesco per una cantante italiana?
Dopo avere ascoltato e preselezionato comunque la canzone come probabile gradino della scaletta serale, provo ad approndire un pò, digito il nome Norma Bruni su Wikipedia, e questo è il risultato che mi compare alla voce Biografia:
Bolognese, arrivò giovanissima e quasi per caso a diventare una tra le voci più conosciute della radio. Venne notata casualmente da un funzionario dell’EIAR che passò un giorno per Bologna per fare una visita ad un suo omologo locale. Norma Bruni lavorava come collaboratrice domestica alle dipendenze di quest’ultimo e venne notata quando cantava lavando le stoviglie. Le venne chiesto se volesse intraprendere la carriera di cantante ed accettò volentieri.
Accetto volentieri? Ma che cazzo di frase è? Leggendo queste frasi, non è evidente una certa sensazione di stranezza? Cioè, a parte il fatto che le frasi sono scritte evidentemente male, ma è un’altra la sensazione di cui parlo, come di un certo e subdolo tipo di silenzio ed incongruenza dietro quelle frasi banali. Vado allora ad approfondire ancora un pò, ed incappo in questo articolo linkato qui: “Norma Bruni, svelata la biografia della dannata diva oscurata dal fascismo”. La cosa si fa più decisamente interessante…Nel momento in cui leggo il titolo, penso subito: eccola, una paladina della resistenza artistica al regime! E il fatto di aver scovato quella canzone per la puntata, mi rende ancora più orgoglioso: decido di metterla bene in evidenza nella scaletta…Ma… ma come dovrei aver già imparato da altre esperienze personali (ma questa è un’altra storia), i titolisti dei giornali fanno completamente un altro lavoro rispetto a chi scrive poi l’articolo, e spesso i due lavori non c’entrano niente l’uno con l’altro. E infatti, leggo l’articolo che contraddice completamente la mia prima associazione di pensiero: il titolo era “bivalente”, infatti Norma Bruni non era quella paladina contro il regime che mi sembrava, anzi, è stata una delle cantanti più affermate ed amate dalla propaganda fascista. Ebbè, qui torno un attimo indietro, torna per qualche minuto il silenzio, quello della confusione, quello nocivo: parte il famoso pensiero automatico che associa come un’equazione Norma Bruni al pensiero fascista e quindi immediatamente dopo, l‘autocensura, l’autosabotaggio. In preda a quella associazione automatica decido quasi di togliere la canzone dalla scaletta ma, fortunatamente mi fermo un attimo prima, anche grazie al tema della puntata e decido anzi di condividere il perverso meccanismo cerebrale in diretta.
Insomma, la canzone è bella, la storia di Norma ancora di più (e lei pure) e il fatto che sia stata completamente dimenticata dagli abitanti di questo strano paese che l’ha un tempo acclamata, che è l’Italia, è un motivo in più per condividerla.
Ps: per essere più chiari: il meccanismo mentale è lo stesso che porta a censurare (ed autocensurarsi alcune bellissime letture) il pensiero e le poesie di Ezra Pound, solo perchè un gruppo a caso, decide di chiamare una casa, con il suo nome.
Statevi bene.
IL LUPO E IL CONTADINO
OGNI MARTEDI ALLE ORE 21.30 SU RADIO HIRUNDO
MUSICA, ARTE, FAVOLE, SPIRITO, FILOSOFIE, PAROLE E INTERVISTE A PERSONAGGI DELLA CULTURA ALTERNATIVA.
.
Il link per ascoltare tutti i podcast e le dirette del Lupo e Contadino:http://www.spreaker.com/show/il_lupo_e_il_contadino
Il sito di Radio Hirundo: www.radiohirundo.it
Siamo su Facebook all’indirizzo: https://www.facebook.com/radiohirundo
Per ascoltare tutte le trasmissioni di Radio Hirundo:http://www.spreaker.com/user/radiohirundo
2 Comments
Anche io ho scoperto Norma Bruni solo ora. Mio padre mentre riparava le radio a valvole negli anni ’50 la cantava spesso. Il motivo è orecchianile e molto gradevole. Non sono un esperto musicale ma la sua voce è unica, vellutata, avvolgente,. Era il timbro vocale di quegli anni. E non riduciamola al fascismo. Erano anni, ammettiamolo anche noi di sinistra senza paraocchi, in cui alcune arti figurative hanno avuto notevoli sviluppi, come ad esempio la bellissima cartellonistica stradale e delle stazioni FS. Per finire tutte le nazioni, gli Usa, l’Unione Sovietica, la Germania, hanno avuto lo stesso sviluppo e le stesse cose: elettrificazione, siderurgia, automobili, sistema sanitario, alfabetizzazione, etc. etc. Le vere differenze erano altre, importanti, e sarebbero emerse con la guerra. Pertanto amiamo a cuore libero l’impareggiabile Norma Bruni.
ANNI 30 LA RADIO TRASMETTEVA le canzoni e, abbasso la tua radio per favor,una voce soave dolce e di una femminilita’ eccezionale.norma bruni incantava i giovani .la relazione col gerarca fascista e’ stata la causa del suo odalla rai nel dopoguerra.i soliti antifascisti che calpestavano tutto.Ora io da napoli spesse volte la riascolto per deliziarmi.