Ascoltando il Libro Rosso al Penguin Cafe
27 Luglio 2015Crazy on the weekend. Della serie: dischi belli e sconosciuti
4 Agosto 2015A qualunque persona istruita — e in un qualunque momento storico fra il 1750 e il 1930 — fosse stato chiesto di descrivere lo scopo della poesia, della pittura, della scultura o della musica, la risposta sarebbe stata: “La bellezza”. E, se aveste chiesto ragione della risposta, vi avrebbero insegnato che il bello è un valore importante almeno quanto il vero e il bene. Poi, nel secolo XX, la bellezza ha smesso di essere importante. Il fine dell’arte è diventato con sempre maggior frequenza quello di turbare, di rompere tabù morali. Non è più stata la bellezza a essere glorificata, ma l’originalità, comunque raggiunta e a qualunque costo morale.
Roger Scruncton – Perché la bellezza ha importanza
Discutere della bellezza in questo periodo, secondo me, è sempre e comunque utile quando stimola approfondimenti percettivi critici su quello che ci circonda.
L’altra sera mi è capitato di vedere questo documentario proprio sull‘importanza della bellezza. L’autore – Roger Scruncton – scruta arte e linee architettoniche, dalla sua finestra sul mondo di conservatore e con il suo sguardo un po’ ingessato. La sua critica per certi aspetti – come detto, soprattutto percettivi – è interessante. Per esempio: il richiamare il fatto (apparentemente banale) che l’arte richieda padronanza e uno studio delle tecniche: un’idea, per quanto provocatoria o originale, non può essere considerata da sola arte, se non è supportata da un parallelo percorso di affinamento dell’espressione tecnica. La “merda d’artista” di Piero Manzoni, o l’orinatoio di Duchamp, tanto per citare due esempi dal video, non possono essere considerati arte. Oppure la sua critica all’architettura moderna tutta basata sul “funzionale”, che ha perso l’anima.
Le sue conclusioni sono però, secondo me, pesantemente romantiche e stagnanti dal punto di vista filosofico; il richiamo a un fantomatico mondo ideale della tradizione a cui ritendere, mi sembra infantile e regressivo.
Cancellare Banksy, il Rock, il Punk, i Sex Pistols, le stazioni ferroviarie abbandonate, rifiutare in fondo il dialogo con i mostri che abbiamo dentro, con un colpo di spolverino sull’argenteria?
Che ne pensate?
PS: Il video è interamente in inglese.
La traduzione integrale in italiano del testo, che potrete usare durante la visione, la trovate qui.
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Why Beauty Matters – Por que a beleza importa from jinacio on Vimeo.
EXTRA: Qui trovate invece una intervista recente all’autore.