Anton Cechov, la paura di vivere | RadioRacconto
13 Maggio 2020Mappa del tesoro | Sogno Lucido e Deriva Transumana / extra
19 Maggio 2020A cura di Antonello “Zappatore” Palladino, Toni “Mannaro” Ragusa
Il DiscoRacconto | Cos’è?
è un modo “strano” per esplorare e raccontare dischi che meritano di essere ascoltati. Forse anche un po’ antico:
Zap e Toni scelgono insieme un album, spesso sconosciuto, e fanno qualcosa che oggi sembrerebbe quasi assurdo quanto banale: lo ascoltano, dall’inizio alla fine, senza interruzioni. Dedicano alla musica tutta l’attenzione.
Zap ne descrive prima alcune sfumature musicali o aneddoti del disco poi, guidato leggero dalle note che aprono spazi di immaginazione, aggiunge frammenti di storie, pensieri, immagini che emergono dal disco e ne raccontano in questo modo l’atmosfera.
Toni fa lo stesso disegnando, facendosi condurre dalle melodie e dagli spazi fra le note.
Don Antonio, Don Antonio | 2017
Quello che sappiamo di Don Antonio è che il suo vero nome è Antonio Gramentieri, musicista – ha suonato con i Calexico, Howe Gelb, Alejandro Escovedo -, produttore, di seguito chiamato “Don Antonio”, nome consigliatogli dall’amico musicista Dan Stuart in quanto “Gramentieri è troppo lungo e c’è un ricamo di vocali e consonanti troppo complesso per la stampa internazionale”. Questo è il suo primo disco solista.
La Romagna e il blues sono mondi paralleli che, contrariamente alle leggi matematiche, si toccano spessissimo. Così questo disco è un insieme suggestivo e impossibile di immaginari che mescolano il Messico con i cieli dell’Adriatico, dove il sole spunta a scrutare le cose del mondo; la polvere del Far-West – come è stato suggestionato Toni Mannaro nel suo disegno – con i bar della Romagna.
L’epica interiore dello scontro, del duello, delle sconfitte, anche, tensione finale di ogni blues che si rispetti, nasce sempre dal riposo del pistolero, dentro le tinozze da bagno, le sale da ballo, le notti d’amore, forse le estati in riviera. Per prepararsi a calpestare i deserti fertili dell’America.
“Troppa grazia Don Antonio!” – risata di donna.
(dalla traccia due del disco: “Oh La La”)
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+ Lockdown Blues
A proposito, pur senza conoscerci, da pistolero a pistolero, sponsorizziamo volentieri anche l’ultimo lavoro di Don Antonio:
Lockdown Blues,che viene presentato così:
“Non siamo soliti chiedere alla gente di comprare i nostri dischi – dice Don Antonio – ma stavolta ci sentiamo di farlo. E’ un gesto che ribadisce due cose per noi molto importanti. La musica e’ un mestiere, e la musica e’ di tutti ma non nasce senza sforzi. Per farla arrivare a casa delle persone, o nelle piazze, servono competenze, risorse, denaro. Mestieri che non si possono perdere o dare per scontati. Pagare un disco e’ un gesto politico, in questo momento. E di rispetto per una categoria”.
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