Poesia al citofono – 4
8 Febbraio 2017Noè, le piante e l’evoluzione. Estratto da un’intervista con Igor Sibaldi
13 Marzo 2017Charlie Mingus si autodefiniva un cane pazzo e arrabbiato. Basti ascoltare come suonava il suo contrabbasso. Basti leggere alcuni episodi folli della sua vita raccontati nella sua autobiografia.
Nel 1963 incide questo stranissimo, molto poco conosciuto e affascinante disco. Stranissimo perchè è un piano solo. Per lui che suonava, con le sue dita enormi e in quel modo quasi violento, il contrabbasso. E stranissimo per come è costruito. Per le direzioni spesso meditative che prende.
Ci ho passato insieme un piacevole pomeriggio di stagioni sospese.
Fra tutti i brani ce n’è uno – il primo – che si intitola “Myself when I am real”, “Me stesso quando sono reale”. Porca miseria che confessione che c’è lì dentro, Charlie.
Mingus “cane arrabbiato”, suona le sue profondità, capendo che l’unico modo per descriverle è forse attraverso le note di quel piano, in un brano in cui gli intervalli musicali ricordano molto da vicino gli esercizi di coscienza di Gurdjieff.
La spiritualità di Charlie.