La via del Disegno Brutto – il punk, l’arte e come viene viene
22 Gennaio 2021Derive Gallizio e la Caverna dell’antimateria
16 Febbraio 2021Ci sono bambini che giocano per la strada che potrebbero risolvere alcuni dei miei principali problemi di fisica, perché possiedono modalità di percezioni sensoriali che io ho perso molto tempo fa.
Robert Oppenheimer
GIOCO 1
La Favola Collettiva
In onda in 4 puntate, per 4 giovedì, alle 22, sulla pagina fb di Lupo e Contadino.
ISTRUZIONI
1. Immaginiamo un Incipit per una fiaba collettiva – visione vicina a quello che stiamo vivendo.
2. Lo raccontiamo in diretta video fb.
3. Sempre in diretta, chi partecipa, propone ciò che ha immaginato.
4. Mettiamo tutte le proposte che ci arrivano in un algoritmo miscelatore (il “Central Scrutinizer”) che sceglie a caso una delle proposte
5. La proposta scelta a caso diventa LO SNODO per il proseguo della storia.
6. L’ultima parte della fiaba viene immaginata direttamente da un ascoltatore o un’ascoltatrice e scelta poi a caso dal Central Scrutinizer
INCIPIT
(diretta di giovedì 28 gennaio 2021)
Cappuccetto era partita da sola per il bosco, per la nonna, però, a un certo punto, la nebbia l’aveva sorpresa. “Il bosco mi fa paura ma ha mille direzioni”, si fermò a ripetere piangendo e singhiozzando sul ciglio della strada. La nebbia era fitta, e lei si rese conto che da lì, dal punto in cui si trovava, era difficile andare avanti, tornare indietro, intuire la strada giusta, quando a un certo punto vide…
[…primo snodo: CIGNO]
PRIMA PARTE
(diretta di giovedì 4 febbraio 2021)
qualcosa muoversi in mezzo a tutta quell’indefinito silenzioso. Fece qualche passo verso quell’intuizione. Non riusciva ancora a vedere niente, però sentiva che sotto ai piedi il terreno era cambiato. Era uscita dal sentiero battuto e camminava ora in mezzo all’erba. Al fango.
Sentì il suono dell’acqua. La nebbia rifletteva il grigiore del mondo. Il grigio dentro. Tutto il mondo era diventato interiore. Sentì i piedi bagnati.
– Ciao – sentì provenire da dietro la nebbia, dalla pozza d’acqua
– Chi sei? – gridò Cappuccetto un po’ preoccupata
– Ciao… – disse di nuovo la “cosa” più vicina
Apparve alla sua vista un grande cigno nero e bianco.
– Un cigno?
– Non hai mai visto un cigno? – disse il cigno
– Sì, ma non ho mai sentito un cigno parlare – disse Cappuccetto
– Si vede che questa non è ancora la tua fiaba! – disse il cigno
– Perché?
– Perché i personaggi delle fiabe e dei sogni non si stupiscono mai! – disse il Cigno
Passò un attimo di silenzio.
– Dunque? – disse il Cigno
– Dunque cosa? Cosa vuoi? – disse Cappuccetto
– Beh, cosa ci fai qui? – incalzò il Cigno
– Non lo so, mi sono persa – disse Cappuccetto riprendendo a piagnucolare
– Ok, ti sei persa. Forse così può iniziare la fiaba – disse il Cigno – Salta su – aggiunse, mostrando il dorso
– Cavalcare un cigno?
– E smettila di entrare e uscire dalla fiaba! – disse il Cigno – Se vuoi entrare nell’avventura devi iniziare a fare domande migliori, oltre a chiederti se le cose sono vere oppure no. Salta su!
Cappuccetto montò sul cigno, aggrappandosi al suo lungo collo.
– Non stringere! – disse il cigno
Partirono dalla sponda di quello che poteva essere un grande lago.
Cappuccetto sentiva l’aria umida, il movimento silenzioso ed elegante, come se planassero sull’acqua. A un certo punto, in questo stato di sospensione, di grande fluidità, fece a Cigno questa domanda:
[…secondo snodo: DOVE STIAMO ANDANDO?]
SECONDA PARTE
(diretta di giovedì 11 febbraio 2021)
– Ma dove stiamo andando?
– Lo so, per te è necessario saperlo. Ma credi sia questo il momento giusto per chiedere una cosa del genere?
– È sempre il momento giusto per capire dove si sta andando – disse Cappuccetto
– Certo, certo. Ma se sapessi sempre dove andare, non ti saresti trovata a cavalcare un cigno – disse Cigno.
– Cosa vuol dire?
– Voglio dire che il mondo del “sapere dove andare” è finito. Te ne sei accorta?
– Come?
– È finito.
– Ma che vuol dire?
– Qui, su questo lago, dentro la nebbia, sei nel mondo delle possibilità. È una fortuna essere finita qui!
– Sì, ma cosa devo fare? Dove mi stai portando?
– Se non ti fossi fatta questa domanda prima, ma fossi rimasta nel fluire, saremmo già arrivati.
– Uff. Sei noioso, lo sai?
– Tu vuoi vedere il futuro, ma per farlo non devi partire dai tuoi paletti. Cristoforo Colombo quando scoprì l’America pensava di essere arrivato nelle Indie – disse Cigno, e poi aggiunse – Se fissi i tuoi punti quando non sai, fai errori terribili. Ora devi partire dal fluire, da ciò che ti piace davvero, dalle felicità. Quello che ti piace davvero crea proprio quel senso di fluidità che ti serve.
Senti che le cose scorrono. Come planare su un lago. Un’avventuriera fa così.
Ora chiudi gli occhi.
Senti la leggerezza, rimani in silenzio qualche secondo, poi apri gli occhi e dimmi cosa vedi…
[…terzo ed ultimo snodo: AURORE BOREALI IN CONTINUAZIONE]
TERZA PARTE
(diretta di giovedì 18 febbraio 2021)
– Aurore Boreali in continuazione…
Cappuccetto improvvisamente realizzò che quelle aurore boreali avevano una connessione con la sua felicità, era qualcosa di inspiegabile, ma si ritrovò a sorridere improvvisamente senza un motivo e poi a ridere a crepapelle senza potersi fermare. E l’attrazione verso quelle scie luminose era magnetica, inarrestabile.
– Mi porti sulle aurore, ti prego! Voliamoci insieme! -, chiese al cigno.
– Io ho fatto la mia parte – disse il cigno, – ti ho portato fuori dalla nebbia, fin qui, al tuo centro. Ora inizia la tua fiaba, Cappuccetto! Vai, sarà un bellissimo viaggio! Io ti seguirò con curiosità e con amore. Buona fortuna!
Fine
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Qui l’interpretazione di Toni Mannaro della favola, in diretta: