Cosa ti impedisce di ricordare un sogno? #1
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19 Giugno 2019Ierogamia #2
Rubrica sul Sogno Lucido a cura di Roberto Brancati
(continua)
Eroina è colei che è in grado di sostenere lo scontro. Eroe colui che, cosciente tanto del pericolo che del grande valore dell’azione da compiere, si lancia nell’impresa.
Che cos’è quest’impresa? Tra cosa si combatte la battaglia?
Ma soprattutto: cosa c’entra tutto questo col sogno lucido?
Lo scoprirai tra poco, se non l’hai già intuito.
Pasifae
Il mito di Pasifae ci ricorda che la Ierogamia, (gr. ιερός γάμος, “matrimonio sacro”), vista anche come l’incontro generativo tra l’umano e il divino, non sempre produce frutti così facilmente assimilabili.
Il sogno è per tradizione un chiaro caso di ierogamia asessuata. Roba da single incalliti, diremmo oggi: un’operazione nella quale ti “riproduci” in solitaria attraverso l’incontro tra ciò che di divino c’è in te e la tua componente terrena.
Questo incontro avviene quindi anche in sogno e conduce allo sposalizio tra il divino-onirico e il terreno-razionale in ognuno di noi.
Il divino ti parla attraverso il sogno proprio perché quella onirica è una dimensione extra-ordinaria, un ambiente protetto (dallo strapotere della ragione) nel quale puoi incontrare, con libertà negate altrove, le più ardite immagini e dinamiche psichiche.
Il Frutto Mostruoso
Il povero Minotauro, frutto mostruoso dell’unione tra l’umana Pasifae e il divino Poseidone nelle sembianze del bel toro bianco, rappresenta il sodalizio ierogamico: demonizzato dalla classicità greca ma onorato da quella vetero-induista.
L’incontro erotico simbolico, bada bene non sessuale, tra uomini e animali (intesi come esseri dotati di anima e in stretta connessione con la natura) giunge quindi a noi, tramite questo “sempre-narrativo” che è la mitologia, intrappolato nel labirinto del proibito e del raccapricciante.
Ma non è sempre stato così.
अश्वमेध : Asvameda
Nel Śatapatha Brāhmaṇa, antico testo vedico composto tra l’XI e il IX secolo a.C., si narra del sacrificio di uno stupendo stallone di razza pura.
Questo rito, chiamato Asvameda si compiva per celebrare la forza e la grandiosità del sovrano in carica. Dopo l’uccisione rituale dell’animale, la prima regina si stendeva accanto al corpo del cavallo sacro per acquisirne le nobili qualità e i pregi che avrebbe poi garantito alla prole reale.
Uomini e Dei
Altri casi di “unioni” felici sono rappresentate ad esempio dalla dea egizia Bastet, donna e gatto insieme; oppure Toth, uomo-ibis o ancora il centauro Chirone, grande maestro di medicina per metà uomo e metà cavallo.
Non ultimi i nostri celebri Angeli, che sfoggiano uno splendido piumaggio d’ali su snelli corpi di giovani uomini dai biondi ricci.
Tra cielo e terra
Non a caso gli Angeli, i messaggeri celesti, sono anche asessuati: a simboleggiare cioè unità individuale, indistinta e armoniosa completezza superiore. Nel Sogno di Giacobbe (Gen. 28,12), il profeta vede proprio una schiera di araldi divini salire e scendere da una scala che collega il Cielo alla terra.
Come a dire: in sogno avviene il contatto!
Non sempre quindi l’incontro con l’animale è deprecabile. Anzi, qualche traccia superstite ci sostiene nella difesa dell’unione ibrida uomo-natura contro i feroci attacchi dell’esercito tecnologico dell’uomo-macchina.
Lo Voglio
È utile così riconoscere che la notte è un territorio nel quale l’uomo incontra la sua parte misteriosa e divina, che lo guida, consiglia… spaventa, all’occorrenza. E con la quale, grazie a un po’ di impegno, può instaurare un dialogo fruttifero e costruttivo attraverso la lucidità onirica.
In questo senso è da leggere il viaggio dell’Eroe che, con il suo coraggio e la forza nel sostenere la battaglia tra le proprie varie e misteriose componenti, unisce gli opposti, permette l’integrazione delle diversità, realizza il matrimonio sacro. Ogni notte.
Vuoi tu prendere come tua legittima Sposa la qui presente Componente Divina che vive in te?
Sì, lo voglio!
Bene. Ti dichiaro marito e moglie.
Puoi sognare la sposa.
つづく
(continua)