DiscoRacconto | Maestrale – F.Gambetta, C.Russo, S.Caputo
23 Aprile 2020È fondamentale – Il canto armonico di Anna Maria Hefele
27 Aprile 2020Di seguito un estratto molto significativo dall’intervento di Raffaele K Salinari durante la seconda puntata di Zone Rosse | Trasmissioni in quarantena, canzoni d’emergenza.
Attraverso questa epidemia si è smarrito l’apparato simbolico a favore completamente di quello tecnico/scientifico; questo è un problema importante: la narrazione unidirezionale.
L’apparato simbolico è, invece, di grandissima utilità nei momenti di crisi.
Può esistere allora un’altra narrazione?
Raffaele ci parla così di “Pan-demia“: dentro la parola c’è il dio Pan, il grande dio della Natura, da cui deriva anche l’attacco di panico. Allora, le due cose sono combinate e “creare questo collegamento dà un accrescimento di potenza immaginale che ci serve anche a traguardare il momento critico”.
Questa che stiamo vivendo – poi specifica – “non è un dramma, è una tragedia, una rimessa in discussioni delle grandi portanze dell’umanità”.
E infine:
“È nel vuoto che accadono le cose. Noi abbiamo ora una manifestazione di vuoto potentissima.
Questo è un fenomeno globale di una potenza gigantesca, sia dal punto di vista immaginale che fattuale.”
Dio ha creato il mondo nascondendosi…
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La puntata di Zone Rosse con l’intervento integrale di Raffaele, e quello di Franco Arminio, i brani musicali d’emergenza, e “le canzoni proibite”,
puoi riascoltarla qui:
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Se vuoi approfondire idee ed opere di Raffaele Salinari, ecco una mappa del tesoro:
– La nostra pagina dedicata a Raffaele Salinari, con i link alle varie interviste
– Tutti i libri di Raffaele Salinari
– L’ultimo libro di Raffaele Salinari: Salambò unblounded | Punto Rosso Edizioni, dicembre 2019
«Portava sul petto un ammasso di pietre lucenti, screziate così da ricordare le squame delle murene. Le sue braccia, cariche di diamanti, uscivano nude fuori dalla tunica senza maniche, intagliata in una stoffa sconosciuta a sfondo nero, costellato di rossi fiori. Una catenella d’oro le univa le caviglie, regolando la sua andatura e il mantello color di porpora cupo, che le pendeva dalle spalle con strascico a terra, si dilatava così, che ad ogni passo una lunga ondata pareva seguirla […].
Ella tacque; premendosi ambo le mani sul cuore, le palpebre abbassate, per qualche minuto rimase ad assaporare l’agitazione di tutti quegli uomini.»
Così la maestosa entrata in scena della figlia di Amilcare addensa il destino attorno alla figura dei due protgonisti, fatalmente legati, in vita e in morte, dal gesto augurale. Incastonata nel centro della possente descrizione riluce, suggestiva e perturbante, l’immagine della catenella d’oro che unisce le caviglie di Salambó «regolando la sua andatura».
Da quel momento l’oggetto tesserà la sua trama nell’ordita successione degli eventi…