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Stamattina leggevo una notizia: Bob Dylan e David Crosby hanno venduto tutti i diritti dei loro cataloghi ad una major discografica. L’hanno fatto perché i loro guadagni, che derivavano soprattutto dagli eventi dal vivo, si sono azzerati in questi mesi difficili. Bob Dylan e David Crosby!
È una cosa che fa male leggere, che fa incazzare e che mi ha fatto pensare alla musica, all’arte. Alle sopravvivenze. Alle illusioni.
Le distanze.
Ancora le distanze.
Il corpo virtuale, mentale, che è così ben evidente in questo periodo è fatto soprattutto di distanze. L’autoreferenzialità social è fatta di specchi e gli specchi non creano niente, se non pericolose illusioni a due dimensioni. Leggo da tanti importanti personaggi che così è meglio, che si possono scoprire più cose, che la cultura può diffondersi in maniera capillare attraverso gli schermi. Non ci credo, sopratutto perché scontiamo anni in cui la cultura pur di farsi notare si è svenduta, in regalo al peggior offerente. Appiattita sulla dittatura dell’attualità.
Una visione
Un uomo percorre dentro una macchina perfettamente isolata dal paesaggio la linea dritta d’asfalto. Comodo, senza fare mai un passo, guarda le cose intorno. Le macerie del nostro tempo. La distruzione.
Ad un tratto la macchina si ferma, l’uomo decide di scendere, abbandonare i segnali stradali sbagliati, le scelte obbligate ed entra dentro al bosco. Quello delle favole, dei miti, dove vivono i lupi, le fate, gli gnomi. Cerca un senso, un cammino, ricerca. Attraversa le paure e le cose che non capisce. Il bosco, il lupo, diventano amici. L’uomo sente un senso di protezione. Di intimità con il mondo.
A questo punto la storia può continuare a vivere lì dentro oppure uscire, di nuovo. Forse seguire una direzione diversa. Usare le distanze e trasformarle in vicinanze. Come? Trasformando le scoperte in punti interrogativi.
Le nuvole in pioggia, i racconti in un paio di scarpe nuove.
L’uomo si chiama Adam il contadino.
Anche questo è “Fuori dal Bosco”. Questo significa “raccontare semi-immaginario”.
Io e Toni ci siamo conosciuti all’università. Studiavamo insieme ingegneria. Ingegneria! Le linee dritte. Toni è stata la prima persona che ho conosciuto lontano da casa. Pensare che dopo anni di amicizia laurea e lavori, ci siamo ritrovati insieme a creare questa storia, io ad immaginarla e a scriverla e Toni a disegnarla, mi fa sorridere parecchio. Pensare alle ampie curve a destra che fa il futuro. Di nuovo all’arte, alla poesia. Agli orizzonti che non si vedono se non raggiungi l’altezza giusta, ma che sempre ci sono oltre i confini delle cose.
Damiano poi fa il contadino, di quelli veri e puri, ci siamo conosciuti grazie ad Igor Sibaldi e in questi anni abbiamo lavorato tantissimo insieme per dare forma alle idee; Francesca l’imprenditrice, l’abbiamo conosciuta attraverso i corsi preziosi di Antonino ed Emanuele, lei ha avuto sempre a che fare con cose lontane da queste forme del raccontare; Claire fa l’avvocato, che nelle sue intime letture ha un abisso di conoscenza, uno scrigno da scoprire.
Tutti noi abbiamo in comune una passione per qualcosa che faccio fatica ancora a definire bene. Le storie, i miti, le favole. Forse la ricerca di una forma nuova di immaginazione del mondo. Sento che può essere qualcosa di importante “fuori dal bosco”, dentro al mondo.
Tra il fare e la passione è sempre però un gioco di distanze. E di coraggio.
Fuori dal Bosco
vuol dire portare a concretezza tutto quello che abbiamo fatto in questi anni per pura passione, attraverso la radio, senza lavorare spesso a ritorni di nessun tipo, occupandoci tutti di altro nella vita.
Per noi questo è quindi un sogno. Letteralmente. Audacissimo, certo, considerati i confini nei quali ci muoviamo.
Per completare questo racconto, per capire se le intuizioni sono giuste, se è possibile davvero re-immaginare un mondo così malandato, abbiamo bisogno di voi.
Di tutti coloro che in questi anni hanno sentito vicinanze rispetto al nostro progetto.
Ancora, sotto traccia, le distanze e le vicinanze.
Se vuoi entrare con noi dentro questa avventura, fare insieme i primi passi Fuori dal Bosco, non devi fare altro che cliccare qui sotto e scegliere la tua ricompensa.
Scusa la sfacciataggine.
Ma è il momento di essere sinceri.
Antonello,
a volte lupo, a volte contadino