Cosa c'entra Frank Zappa con l'Alchimia?

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Ieri sera siamo andati in onda con la consueta puntata settimanale del Lupo e Contadino. Puntata particolare, più breve del solito. Tema ispiratore: l’Alchimia. Puntata particolare e anche serata particolare.

C’era il chiacchieratissimo passaggio “Maya” di Venere davanti al Sole; era il mio compleanno e si respirava per le strade di Bologna un’atmosfera davvero carica di magia (questo accostamento ricorda un pò la famosa scritta vista su una maglietta: “Dio è Morto, Marx pure e anche io non mi sento molto bene”).

Il motivo principale della brevità di quest’ultima puntata, è stato la voglia di assistere ad una conferenza di Giorgio Sangiorgio, scrittore e grande esperto di Alchimia ed Ermetismo (a questo link trovate a proposito, tutti i suoi lavori e i prossimi incontri: Il Convivio). Durante la conferenza sul tema del simbolismo presente nell’arte e nell’architettura medievale, Sangiorgio, con l’aiuto di molte immagini di chiese, capitelli e quadri, è riuscito ad aprire diverse Porte mentali, leggendo con la chiave dell’interpretazione ermetico-alchemica, particolari di opere più o meno famose della cultura occidentale. Una delle domande più interessanti che gli sono state rivolte alla fine della conferenza, è stata: sì ma a cosa serve dal punto di vista strettamente pratico, del Lavoro su se’ stessi, comprendere il linguaggio che si cela dietro queste importanti opere antiche? La risposta di Sangiorgio è rimasta un po’ vaga, facendo però perfettamente intuire la forza che i simboli hanno nella costruzione del mondo percettivo umano e quindi di tutta la sua realtà. I simboli sono una perfetta sintesi del mondo che, attingendo al grande vocabolario universale, hanno SEMPRE avuto un potente effetto sull’uomo, sia che questo ne fosse consapevole, sia che fosse totalmente all’oscuro. Rimane il fatto che una delle magie più incredibili del simbolo è quella di avere diverse chiavi di lettura e profondità di interpretazione, in base proprio al livello di coscienza dell’individuo che si appresta al suo studio.

Studiare il simbolo vuol dire quindi studiare se stessi, comprendere dove si trovano i propri limiti e superarli.

Lo scopo dichiarato dell’Alchimia e spesso non compreso a fondo, è quello di trasformare i metalli pesanti (vili) in Oro.

E allora che c’entra Frank Zappa con l’Alchimia? Di Frank Zappa, incredibile musicista, si possono dire e si sono dette molte cose. Un aspetto, secondo me, fin troppo poco trattato,riguarda i titoli delle sue canzoni. Di Zappa non si è mai detto che è stato il migliore inventore di titoli di brani musicali degli ultimi 2000 anni. Il brano che vi abbiamo fatto ascoltare ieri e di cui abbiamo parlato in puntata è la traccia numero 3, del secondo cd, dell’ album Guitar (ristampa del 1995). Titolo: But who was Fulcanelli? (Ma chi era Fulcanelli?). Brano completamente strumentale con un complesso e imprevedibile assolo di chitarra nel tipico stile Zappiano.

Fulcanelli era lo pseudonimo di un famoso e misterioso alchimista, mai identificato con certezza, autore di importanti testi di riferimento per l’ermetismo che trattano del simbolismo presente nelle antiche costruzioni gotiche.

D’altra parte rimane un grande mistero: come dalle corde metalliche di una chitarra attraversata dall’elettricità, possano venir fuori delle melodie così cariche d’oro musicale. Puoi comprare la stessa chitarra con le stesse corde e la stessa corrente, ma il segreto dell’Oro, la Pietra Filosofale, rimane sempre e solo nell’essenza dell’Artista.

Lo Zappatore