Igor Sibaldi – Di Musica, Arte e punti e virgola – Intervista con l’autore_Tre
10 Maggio 2013Di poesie senza poesia e di nuove interviste
24 Maggio 2013
– Buongiorno signor Bruco, dove mi trovo?
– La domanda è quanto mai irrisoria, viaggiatore.
– Sì, ma cos’è questo posto? Tu sei un bruco e i bruchi non parlano.
– Ahahah. I bruchi non parlano… Sciocco!
Lo sai che qui fra i bruchi, si dice lo stesso di voi uomini? Siete così pieni di vuoti quando parlate! Ma non vuoti-vuoti, come i gatti, ma vuoti-pieni, come le scatole rettangolari: pieni di cose non vostre.
– E che vuol dire?
– Niente, io sono solo un bruco e i bruchi non parlano, servono solo per essere schiacciati a qualche parete bianca, perché fanno schifo.
– Mi prendi in giro, signor Bruco? Io, se voglio, posso davvero schiacciarti, in un secondo.
– Volere, volere, ma cosa vuoi volere tu! Stai parlando con un bruco, te ne rendi conto, non ti senti un po’ scemo?
– Smettila!
– Volere? – continuò il signor Bruco – A malapena riesci a desiderare quello che ti dicono le scatole rettangolari! Te lo sei mai chiesto perché continui ad ascoltare solo parole rettangolari? A furia di ascoltarle, le scatole, non ti accorgi che loro parlano a due dimensioni e sei diventato anche tu un quadrato.
Alla parola quadrato James, così si chiamava il viaggiatore, si guardò intorno. Si trovava in uno strano bosco. Strani erano tutti i colori, un po’ diversi dai boschi normali; tutti i colori infatti erano carichi carichi, come l’azzurro del cielo delle mattine d’estate. James aveva davanti a se questa specie di verme. Erano uno di fronte all’altro; in un bosco normale, un incontro di quel tipo sarebbe sicuramente passato inosservato. E invece lì, il signor Bruco era piazzato su una grossa foglia di vite, ritto e saccente, curvo su se stesso a formare un punto interrogativo e James non poteva fare altro che dargli tutta la sua attenzione.
– E tu, signor Bruco, a quante dimensioni parli?
James non capiva da dove gli era venuta fuori quella domanda, ma aveva deciso di seguire il ragionamento assurdo ed illogico del signor bruco, d’altra parte era lui l’Uomo, l’appartenente alla specie più intelligente del pianeta, e doveva pur dimostrarlo.
– La mia specie è capace di parlare fino a 5 dimensioni – rispose il Bruco – ma io adesso sto parlando a 3 dimensioni, perché per te è già un grosso sforzo starmi ad ascoltare così.
– Che vuol dire parlare a 3 dimensioni? – incalzò ancora James.
– Le parole a due dimensioni sono ancorate a realtà a due dimensioni: hai solo l’altezza e la larghezza. Sono come un muro. Quando tu parli a due dimensioni, crei dei muri davanti a te; è come fanno le scatole rettangolari: decidono loro la grandezza del muro, tu allora puoi scegliere di scriverci sopra, oppure anche di pisciarci sopra come atto di ribellione, ma in questo modo rimani sempre a due dimensioni. E così che fate voi umani: passate tutto il tempo a creare muri, uno davanti all’altro. Non vi accorgete che avete riempito tutto lo spazio e non riuscite più a muovervi?
– E se uso la terza dimensione?
– Bhè, se usi la terza dimensione, allora puoi conoscere anche quanto è spesso il muro; ma la cosa bella è che se cerchi bene, puoi trovare anche delle porte sul muro, puoi passarci attraverso e ritrovarti tutt’a un tratto dall’altro lato del mondo.
– Visto che sei così esperto, signor Bruco – continuò James – spiegami come si fa in pratica!
– Si fa una pratica a tre dimensioni. Adesso, per esempio, stai facendo una pratica a tre dimensioni, perché ti accorgi che i bruchi non sono fatti per essere schiacciati sulle pareti bianche, ma per fumare sulle foglie di vite, nei boschi.
– Tutto questo me lo sto immaginando – pensò James a voce alta, in un attimo di confusione.
– E’ lì la terza dimensione, sciocco!
– L’immaginazione?
– L’immaginazione è l’antenna per la terza dimensione, le porte si trovano lì dove guardi sempre ma non hai mai la profondità per osservare davvero, e le parole giuste sono le chiavi per aprirle. Ma bada bene, mi raccomando – continuò il signor Bruco – la terza, non è una dimensione staccata dalle altre due. E’solo la terza: senza le altre due, diventa ancora peggio, cominci a parlare a una dimensione, come fanno i pazzi-pazzi.
– Qual è una parola a tre dimensioni, signor Bruco?
– Io.
Sulla parola Io, il bruco tirò un’altra boccata profonda alla sua pipa, e poi continuò:
– Sai James, in realtà ne ha molte di più…
– E invece, qual è una parola a sole due dimensioni? – chiese ancora James ormai completamente immerso in quello strano discorso.
– Gli altri – rispose il Bruco
E così dicendo, sparì la foglia di vite e sparì anche la pipa. Davanti a James c’era solo una parete bianca, di una casa normale, in una città normale. Osservava quel bruco proprio lì nel mezzo della parete: strisciava lento, percorrendo traiettorie incomprensibili ai suoi ragionamenti.
Ma, proprio lì sotto il muro, a terra, c’era una macchiolina scura.
Era cenere, soltanto un po’ di cenere.
Antonello Zappatore Palladino
Altre Novità e Racconti e Musica di Origine Protetta al Lupo e Contadino,
IN ONDA ogni MARTEDI, alle 21:30 su RADIO HIRUNDO.
Dialoghi, Letture e Musiche per il Risveglio, con accento tipicamente meridionale.
Il link per ascoltare tutti i podcast e le dirette del Lupo e Contadino:http://www.spreaker.com/show/il_lupo_e_il_contadino
Il sito di Radio Hirundo: www.radiohirundo.it
Siamo su Facebook all’indirizzo: https://www.facebook.com/radiohirundo
Per ascoltare tutte le trasmissioni di Radio Hirundo:http://www.spreaker.com/show/il_lupo_e_il_contadino