PICCOLA STORIA STRANA DELL’ALFABETO – CAP.19 – La lettera Z
6 Aprile 2018Il tempo per leggere – Daniel Pennac
15 Giugno 2018Ho ascoltato oggi un disco bellissimo.
Leggevo un commento in rete ad una recensione dell’album dove c’era scritto più o meno: “un artista che non è figlio del proprio tempo”; l’autore del commento lo scriveva netto, tono tagliente, negativo.
I nanetti di Biancaneve.
Perché tutto il set dei nani e Biancaneve stessa, rimangono le statuette più popolari e addirittura derubate – il famoso “Movimento di liberazione dei nani da giardino” – del profondo nord? Quale strano messaggio si cela dietro queste cose assurde e un po’ kitsch?
Mi ricordo un pomeriggio, avrò avuto dodici anni. Dietro casa mia c’era un grande spiazzo quadrato di asfalto, era uno sfogo perfetto per le partite di pallone. Ci passavano ogni tanto le macchine. Non era un gran problema. Ci passavamo i pomeriggi. Oltre lo spiazzo c’era una salita ripidissima dove all’inizio ci mettevamo le maglie avanzate per fare i pali della porta: potevi tirare abbastanza forte ma il pallone ritornava sempre indietro. In fondo alla salita, sulla destra, davanti ad un portone marrone di una casa di cui non ho mai visto i proprietari, in un posto un po’ nascosto, c’era questo enorme nano. Era già vecchio all’epoca, scolorito, con il cappello una volta rosso e diventato poi di un rosa tenue. Io me lo ricordo come un anfratto della mia infanzia, una di quelle cose con cui dentro ad un sogno ci parleresti per capire. Che ci fai lì? Perché, cos’è che ho dimenticato?
Quello sforzo di memoria, spesso, se fatto bene, crea un’esplosione. Prima sembra nostalgia, ma poi ti accorgi che quel nano insignificante è una proiezione di futuro, una promessa lasciata per strada, energie dimenticate. Il cielo di un pomeriggio di estate. Una piccola tristezza. E poi – boom – tutto trasformato.
Non lo so se questa è una recensione. Forse. Non lo so se non essere figlio del proprio tempo sia un’offesa.
Comunque il disco è Deafman Glance – sguardo sordo – di Riley Walker.
Un gran disco.
(Zap)