nessun dorma – le interviste di aprile del Lupo e Contadino
10 Aprile 2016# la radio
20 Maggio 2016Avviso: dopo la lettura di questa storia, forse i balletti di gruppo che così orgogliosamente ridicoli e spensierati facevi al villaggio vacanze, non saranno più così ridicoli...
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Stavo ascoltando la radio in macchina, una di quelle radio locali che passano musica brutta, ma di quel tipo di brutto "di nicchia", che va a pescare nell'immenso oceano della musica da ballo, in quella per giovani-anziani, e qualche volta in quella per i nostalgici da prima di nascere; musica che in fondo in fondo - bisogna ammetterlo - ogni tanto ti conforta.
Insomma, stavo ascoltando roba brutta in quel caldo pomeriggio di primavera, e la rotazione musicale (fonte sempre di grandi misteri sincronici), proponeva ad un certo punto Maracaibo, versione cantata dal signor popòdimeno che Jerry Calà.
Fino a quel pomeriggio io collocavo spontanemente Maracaibo nel genere di canzoni da ballo dei villaggi vacanze, quelle in cui si fanno le mossette-sceme di gruppo.
Sbagliavo.
Di grosso.
Non lo so, sarà stato il modo di cantare di Jerry Calà, sarà stata l'aria di primavera che ha spostato l'attenzione sul testo e, per la prima volta, cogliendo qualche frase qua e là (4 colpi di pistola lei sparò...l'abbracciava sulle casse di nitroglicerina), ho intuito che poteva forse nascondere qualcosa di più di quattromosseinbalera.
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Ma qual è il significato di Maracaibo?
Il brano del 1975 è stato inciso da Luisa Colombo, in arte Lu, e David Riondino(!).
La leggenda metropolitana che la attribuirebbe a Raffaella Carrà è, appunto, solo una leggenda metropolitana.
La storia, che si sviluppa musicalmente così leggera in pochi versi è, in realtà, una specie di racconto di Pinocchio al femminile, un'avventura di grande passione e di follia fantastica.
Nella prima versione originale narrava di una ballerina spogliarellista ("balla al Barracuda/sì ma balla nuda"), mestiere che era una copertura alla sua vera professione ("faceva traffico d'armi con Cuba");
il verso successivo, nella versione più famosa, è stato clamorosamente cambiato; la versione originale, infatti, parlava di un amore per Fidel (Castro), trasformato poi nel più politicamente corretto "Miguel". Fidel, troppo impegnato guerrigliero ("ma Fidel non c'era/ era in cordigliera da mattina a sera"), era stato tradito per Pedro nel verso più divertente ("l'abbracciava sulle casse di nitroglicerina"), e poi più intenso della canzone: Fidel quando li scopre, spara a lei quattro colpi di pistola.
A questo punto la storia fa un balzo e diventa favolistica: racconta di una fuga in mare ("forza nove") della nostra ex-ballerina, e del suo spiacevole incontro con un pescecane (semi di Pinocchio? di Achab?).
La storia ha una specie di lieto fine (Pinocchio ha un lieto fine?), infatti la nostra ballerina diventa una maîtresse di un bordello (da burattino si trasforma in burattinaio), conservando però orgogliosamente il suo vanto - molto pinocchiesco anche questo - di portare sulla sua pelle bruna la cicatrice della zanna bianca del pescecane ("se sarai cortese / ti farà vedere / nella pelle bruna / una zanna bianca come la luna").
La versione originale - meno famosa - incisa ed interpretata direttamente da David Riondino, è quella dove questo racconto emerge in tutta la sua forza.
Eccola qui (spotify):
Maracaibo
Una tragica vicenda di amore e di guerra/ ambientata nel magico scenario dei Caraibi.
Maracaibo
balla al Barracuda
sì ma balla nuda
za' za'
sì ma le machine pistol
sì ma le mitragliere
era una copertura
faceva traffico d'armi con Cuba
innamorata
sì ma di Fidel
ma Fidel non c'era
era in cordigliera da mattina a sera
Sì ma c'era Pedro
con la verde luna
l'abbracciava sulle casse
di nitroglicerina
tornò Fidel tornò
la vide e impallidì
il cuor suo tremò
quattro colpi di pistola le sparò
Maracaibo
mare forza nove
fuggire sì ma dove? Ah!
za' za'
L'albero spezzato
una pinna nera
nella notte scura
come una bandiera
morde il pescecane
nella pelle bruna
una zanna bianca
come la luna
Maracaibo
finito il Barracuda
finito ballar nuda
za' za'
un gran salotto
23 mulatte
ballan come matte
casa di piaceri per stranieri
io l'ho conosciuta
splendida regina
rum e cocaina
za' za'
se sarai cortese
ti farà vedere
nella pelle bruna
una zanna bianca come la luna
Maracaibo