Tutti vogliono la salvezza!
Tutti aspirano alla leggerezza!

Questo – più o meno – diceva spesso il ragazzo venuto dal Sud.

Ma alcune persone pensano di camminare come se il mare fosse una salita, e raspano sulla terra come se questa fosse territorio del vento.
Non lo capisci l’errore?
Il mare va navigato, la terra va camminata! E’banale, come spesso lo è la coralità, ma tu non lo capisci.
Cosa c’entra l’allegrezza con la leggerezza?
E’ il “per sempre” che ti frega, caro amico.

“Vorrei sempre l’estate; camminare sotto il sole cocente; l’amore; le capriole!”

E’quello che ti frega, come le aspettative di primavera, e la barba che ti secca sotto il sole.
I dialoghi sulla spiaggia sono mandala di leggerezza, ma le ombre nel deserto sono le più chiare e i giochi dei bambini i più meravigliosamente inutili. E’quello il cerchio da centrare.
Il pensiero occidentale, a volte è come le giostrine per i bambini dentro il recinto cittadino, e dentro il mare ci sono sempre le Hawaii.
Ma questo leggero è impalpabile, e cavalcare sogni musicali, ti basta solo per questa volta.
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Un disco estivo, con qualche spunto di leggerezza e qualche sogno che puzza un pò di muffa.
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…per descrivere una cosa come la musica di un disco che ci colpisce, le recensioni “classiche” pensiamo siano troppo fredde. L’ascolto crea a sua volta, è per questo che proviamo in questa rubrica a raccontare i dischi, costruendoci delle storie attorno: organizzando organicamente in una storia :frammenti di frasi di canzoni, stati d’animo stimolati e immaginazioni create spontaneamente dall’ascolto attento di un disco…

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