Le idee in Piazza Maggiore
17 Giugno 2012Strumenti per l’Esploratore del Cosmo Interiore: il Suono dei Pianeti
28 Giugno 2012Articolo scritto a “20 dita” dj Zappatore e da dj Toni Mannaro, approfondimento della puntata di martedi 19 Giugno, su Radio Hirundo.
Ancora una volta mi sentii sollevare nello Spazio. Era proprio come la Sfera aveva detto. Più ci allontanavamo dall’oggetto che stavamo osservando, più il campo visivo aumentava. La mia città natia, con l’interno di ogni casa e di ogni creatura ivi contenuta, si apriva al mio sguardo come in miniatura. Salimmo ancora e, oh, i segreti della terra, le profondità delle miniere si svelava davanti a me!
Sbigottito alla vista dei misteri della terra così rivelati al mio occhio, dissi al mio compagno: “Guarda, sono diventato come un Dio:. Perché i saggi al nostro paese dicono che la visione di tutte le cose o, come essi si esprimono, l’onniveggenza, è attribuito a Dio solo”. C’era un po’ di scherno nella voce del mio Maestro quando rispose: “Davvero? Allora anche i borsaioli e gli assassini del mio paese dovrebbero essere venerati come Dèi dai vostri saggi: perché non ce n’è uno che non veda quel che tu vedi. Ma dài retta a me, i vostri saggi si sbagliano”. Tratto da: Flatlandia – Edwin Abbott Abbott
Syd Barrett fu il fondatore dei Pink Floyd, gruppo stratosferico e riferimento ispirativo di primo ordine, per le idee della nostra trasmissione settimanale. Il centro di gravità dell’ultima puntata andata in onda è stata infatti la musica e le leggende attorno a Barrett e soci.
A proposito di Syd, dando una rapida occhiata alle biografie presenti in rete sulla sua vita, compreso la pagina di Wikipedia a lui dedicata, mi è venuta un pò di tristezza. Sì, si avverte quel velo di tristezza e manipolazione nel provare a raccontare chi era l’uomo Syd Barrett, andando a ricercare con quel po’ di malsano “prurito” psichedelico, tipico di chi non conosce gli effetti delle droghe dei ’70, ma ne è profondamente affascinato, le cause del suo visionismo pieno di chiaroscuri. Supporre che si sia bruciato il cervello con l’LSD, oppure che avesse una rara e strana malattia mentale congenita, o ancora che fosse completamente terrorizzato e schiacciato psicologicamente dalla Fama, è un’operazione, secondo me, rischiosamente fuorviante.
E’ un po’ come è raccontato in quello splendido romanzo dal titolo di “Flatlandia: racconto a più dimensioni”: se sei un punto e nel tuo mondo vedi e consideri solo una dimensione, non puoi arrivare a capire cosa vuol dire vivere a due dimensioni.O quantomeno uno dei pochi modi che hai a disposizione, se veramente vuoi provarci, è vivere ed ascoltare la sua Musica, cioè quello che il personaggio musicale Syd ha deciso di lasciare prima di sparire completamente a vita privata. Ed è quello che poi fecero gli stessi Pink Floyd-post-Barrett, scrivendo alcuni dei gioielli più splendenti della musica rock, grazie anche all’enorme energia e all’ombra sprigionata dal “diamante pazzo” (Shine on you crazy diamond).
In particolare basta vedere quest’immagine; immaginate un omino bidimensionale che cammina su un piano bidimensionale e conduce una vita bidimensionale.
Incontrando un giorno una circonferenza sulla sua strada, dirà agli altri omini bidimensionali di aver visto una circonferenza. E gli altri omini bidimensionali lo capiranno e rimarranno affascinati dal termine circonferenza. Ma se l’omino bidimensionale è dotato di una discreta capacità immaginifica, dirà agli altri omini di aver visto una sfera; gli altri omini lo prenderanno per pazzo e pensando al termine sfera, lo sbeffeggeranno dicendo: “Ti sei fatto una pera, altro che sfera”.
Come invito all’ascolto quindi vi proponiamo questa settimana l’album: “The Madcap Laughs” (“La Testa Matta Ride”), che abbiamo ascoltato e riascoltato in questi giorni. L’album così diretto, poetico e tecnicamente così imperfetto, caratteristica che fa sorridere se confrontata agli enormi sforzi perfezionistici dell’ingegnere Alan Parsons nei futuri lavori dei Pink Floyd, è ricco di spunti sia musicali che riguardo ai testi.
Basta comunque osservanre attentamente la copertina, per anticipare in chiave simbolica, molte sfumature che poi vengono fuori in maniera più o meno evidente, anche durante l’ascolto.
La fotografia ritrae Syd, in una grande stanza vuota dal pavimento a strisce bianche e nere (i contrasti; la Luce e l’Ombra). E’ lì fermo in ombra in un angolo in alto all’immagine,accovacciato in punta di dita. Una posizione scomoda in cui Syd si piega per l’attimo dello scatto fotografico, provando ad abbassarsi per rientrare dentro i limiti del quadrato dell’immagine. Quadrato che è il simbolo perfetto della materialità. Syd è piegato, ma in un equilibrio dinamico, instabile, sembra pronto a spiccare di nuovo un salto oppure fermo come ai blocchi di partenza per correre di nuovo via da quei limiti. Al suo fianco un piccolo vaso di fiori, posizionato al centro della fotografia, fiori piegati verso Syd e contenuti dal vaso nella loro naturale artificiosità, fuori dalla terra e al servizio del piacere dell’Uomo. Che può così godere contemplando la loro bellezza contenuta dal vaso, seduto comodamente sulla poltrona della propria camera.
Anche se quell’uomo rimanedo lì fermo e oscurato dentro i suoi meccanismi e le sue routine mentali, non potrà forse mai comprendere appieno la loro espressione selvatica.
Link esterno con tutti i testi tradotti dell’album The Madcap Laughs.
A proposito di quanto diceva Lo zappatore qualche riga sopra, anche secondo me Syd Barret, nonostante la sua assenza ha influenzato in modo più o meno percettibile, l’intera discografia dei Pink Floyd post-Barret; perchè quando hai la fortuna di incrociare sul tuo cammino un’anima così immaginifica e multidimensionale, inevitabilmente anche chi gli è affianco, fa un salto e l’Idea iniziale, la Bellezza, passa di chitarra in chitarra, di voce in voce, di spartito in spartito, come una eredità, senza copyright.
E questa “influenza” l’ho voluta rappresentare in questo disegno che riporto qui, nel quale ho “oltraggiato”, rovesciandone la provenienza, una delle più famose copertine dei Pink Floyd.
Lo Zappatore
Toni Mannaro
Abbiamo aggiunto nuovi video alla sezione Video (che come tutte le altre pagine in alto, è in continuo aggiornamento). Ci sentiamo martedi prossimo. Find yourself_Music is the best
Altri racconti e Musica di Origine Protetta nella prossima puntata del Lupo e Contadino,
IN ONDA OGNI MARTEDI, alle 21:30 su RADIO HIRUNDO.
Dialoghi, Letture e Musiche per il Risveglio con accento tipicamente meridionale.
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